Ma come ci si approccia all’acquario? come può essere che ci si avvicini al mondo dell’acquriologia?
C’è gente che va ospite in casa di un amico, da qualche parente e vede che lì c’è un acquario e da lì comincia a immaginare di avere un acquario in casa sua o perché no, magari ha avuto la possibilità di interfacciarsi con un appassionato vero che gli ha trasmesso a sua volta questa passione.
Oppure può essere per esempio che uno si reca in un ristorante e vede un meraviglioso acquario design che è stato realizzato in maniera attenta e che quindi diventa un complemento di arredo magnifico, quindi non per passione ma perchè immagina di avere in casa propria un bell’angolo di natura che faccia appunto da punto di richiamo design.
Alcuni in altri casi sono influenzati da alcuni film famosi come Mission Impossible in cui abbiamo potuto notare in alcune scene di azione un mega acquario che inevitabilmente è andato in fratumi con le pallottole!
C’è stato anche un bellissimo programma di super esperti costruttori di mega vasche, il famoso Acquari di Famiglia che era a Las Vegas, e produceva acquari per le star cinematografiche e dell’NBA. E lì veramente c’è stato un boom dell’acquariologia e della passione verso l’acquariologia.
Tutti questi sono dei modi in cui la gente ha iniziato ad approcciarsi a questo mondo.
Ma voglio raccontarvi invece quello che è stato il mio approccio con i pesci tropicali e con questo meraviglioso mondo che ha aperto in me una passione incredibile fino ad arrivare a realizzare veri e propri acquari fatti in casa e poi addirittura centri di stabulazione e oggi un brand nazionale, Fish Ok!, con decine e decine di punti vendita in tutta italia.
“Ero un ragazzino di 7-8 anni e un amico di scuola mi ha chiesto di accompagnarlo al negozio di animali a comprare dei pesciolini per l’acquario del mio papà. Io ho detto certo possiamo andarci tranquillamente..non ero mai entrato in uno di questi negozi.
Quando sono entrato mi si è aperto un mondo! ho visto degli acquari in cui c’erano dei pesci tropicali fantastici, ma io lì non ho visto solo i pesci in sé, ma ho immaginato dietro di loro un vero e proprio mondo naturale, l’amazzonia, il rio delle amazzoni, la barriera corallina, e allora lì io ho detto: mi porto a casa un pesciolino tropicale, ma chiaramente l’amico esperto già diceva non lo puoi fare, non hai l’acquario!
Spinto solo dalla passione ho comprato un gymnocorymbus ternetzi, il famoso gonnellino, un pesce comunissimo, semplicissimo ancora oggi molto apprezzato e l’ho portato a casa dove l’ho messo in un grosso barattolo di vetro dove da noi la mamma andava a conservare sott’olio vari tipi di alimenti carciofini…povero pesciolino!
io ero ignorante assolutamente, però è stato anche il motivo per cui poi il mio papà ha pensato bene di acquistarmi un mio primo acquario! E da quel giorno la passione per gli acquari e i pesci tropicali non è andata più via!
Alla prossima!
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